Cos’è, in fondo, un programma elettorale?

Di competizioni elettorali se ne sono viste molte. Forse qualcuno di voi avrà partecipato attivamente ad alcune di esse, altri, i più, solo da spettatori ed elettori. Ogni volta nuovi simboli, nuovi slogan, non sempre nuovi candidati. Ed ogni volta nuovi buoni propositi che si traducono in un programma elettorale.

Si, quello che ci capita tra le mani sotto forma di depliant o di semplice volantino, l’uno, troppe volte, fitto fitto di proclami e buone intenzioni e l’altro, spesso, troppo semplicistico.

In realtà tra quei fogli i cittadini dovrebbero trovare la soluzione ai loro problemi, che sono poi anche i problemi della città. E, quindi, dentro, per non sbagliare, ci si mette tutto. Ma proprio tutto. Possibile ed impossibile. Cose realizzabili e sogni.

La destinazione immediata di quei programmi elettorali è la seguente: gettati a terra per le strade della città, abbandonati in macchina tra giornali e borse della spesa, dimenticati nel fondo di un cassetto, utilizzati per accendere il camino, sfogliati ed abbandonati dopo uno sguardo alla prima e, forse, all’ultima pagina.

Fanno eccezione alla regola i candidati delle liste contrarie che ne conservano qualcuno per gli attacchi futuri.

Il motivo per cui gli elettori li considerano carta straccia è semplice da capire: il più delle volte contengono idee irrealizzabili e lontane dal comune sentire, da ciò che, invece, il cittadino vorrebbe si realizzasse domattina senza troppi giri di parole. 

Ma evitare di fare la lista della spesa si può.

E allora, a nostro avviso, un programma deve nascere dai cittadini.

Associazioni, società civile, categorie di lavoratori e professionisti, imprenditori, commercianti, operatori della scuola, pensionati, genitori sono parte integrante di un buon programma elettorale che non venga calato dall’alto sulla città ma nasca dalle concrete esigenze dei cittadini. Ascoltare e riflettere sulle problematiche prospettando metodi di azione e benefici. Il tutto rimanendo con i piedi ben piantati in terra operando in un’ottica di chiarezza, trasparenza, credibilità. Risultati cui si giunge non facendo una politica intesa come campagna elettorale dell’ultima ora, ma come attività che metta l’elettore al centro delle azioni quotidiane in modo permanente. 

La politica non è il partito, la politica è il lavoro costante sul territorio, è la conoscenza profonda delle criticità, è la capacità di cercare soluzioni quanto più vicine al cittadino, è la capacità di assicurare un livello minimo di vivibilità, di normalità quotidiana.

Un buon programma quindi va costruito insieme, nasce dalla raccolta di voci ed esigenze, di necessità e di comune sentire. Forse solo così ci si potrà trovare tra le mani un programma da leggere con piacere, da tenere con sé quale vademecum negli anni di amministrazione attiva, viatico di ciò che sarà possibile realizzare, diario da cui spuntare, volta per volta, le cose concretizzate.

Aspettiamo anche il tuo contributo.

#piedimontefutura

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